Quali sono le necessità principali di un neonato?
Le necessità principali di un neonato.
Non voglio parlare oggi di amore, di rispetto e dedizione, o di igiene .
Questi aspetti sono del tutto scontati, certi, da parte dei genitori, oggi vorrei porre l’accento su altri tre aspetti.
Ma quali, è perché?
Direi che ci sono tre elementi imprescindibili in un neonato che ne fanno un bimbo adorabile o un alieno, e che riescono a destabilizzare una mamma ed un papà con le migliori intenzioni.
Il primo è facilmente identificabile nella fame e nella soddisfazione orale,
Il secondo è nel sonno a cui non si pensa con altrettanta semplicità.
Ed il terzo è il bisogno di fare la “popò” e fare “puzzette”, ma anche questi aspetti molte volte non sono così scontati.
Approfondiamo ancora una volta i vari punti, poiché noto sempre di più che non c’è chiarezza e la confusione genera sempre instabilità ed incertezze negli adulti, ma sopratutto nei neonati.
Il primo aspetto come dicevo è la fame, un neonato ha bisogno di mangiare per crescere, e mangiare a sazietà; se invece questo non accade sorgono tanti problemi.
Assicuriamoci che mangi bene, osserviamolo durante la poppata se si addormenta dopo pochi istanti e non prende abbastanza latte, poiché, nel momento che lo mettiamo nel suo lettino si metterà a piangere e non essendo più tra le braccia della sua mamma tornerà a sentire i “crampetti” della fame.
Per cui la prima cosa è: accertiamoci che sia ben sveglio e che prenda la quantità di latte necessaria.
Un neonato ha bisogno di mangiare bene per poter fare un sereno riposo.
Un sonno sereno appunto, un neonato ha bisogno di dormire, ha bisogno di essere accompagnato al sonno.
Molte volte invece i genitori lamentano un bimbo che tra una poppata e l’altra non dorme, si pensa solo che siamo state poco fortunate e che abbiamo avuto un bimbo che dorme poco di suo e che questo inferno non passerà.
Non è così nella maniera più assoluta.
L’errore è che il piccolo è troppo stanco quando lo mettiamo a dormire e non riesce a prendere sonno a causa della troppa stanchezza, inoltre la stanchezza fa sì che non riposi bene e da questo circolo non se ne esce.
Non dobbiamo aspettare che lui o lei ci dia il cenno di avere sonno, poiché è già tardi.
Il bimbo va accompagnato a dormire nella sua culla se non si è addormentato alla fine della poppata, cercando creare dei rituali che gli facciano riconoscere il momento della nanna e che lo facciano abbandonare al sonno con serenità.
Un neonato che sta troppo tempo sveglio finirà per innervosirsi rischiando un forte stress.
Il posto per dormire.
Un aiuto fondamentale è dato senza dubbio dalla culla o lettino che noi abbiamo scelto per lui o lei, posizionato nella camera da letto, dove il piccolo possa rilassarsi ed abbandonarsi al riposo.
Io sconsiglio sempre la carrozzina per diversi motivi, il primo è quello che in carrozzina non è sempre nello stesso posto, una volta è in cucina la volta seguente in camera da letto e poi in soggiorno o chissà dove. Provate voi a pensare di addormentarvi nella stessa giornata in sei, otto posti diversi.
Vi piacerebbe? Vi darebbe sicurezza? Stabilità? Non credo.
Perché dovrebbe darla al neonato o ad un bimbo piccolo?
Avere dei punti di riferimento è fondamentale per costruire delle basi, ed allora diamoglieli.
Creiamo il suo angolo del riposo e rispettiamolo, di giorno e di notte sarà sempre lo stesso, e quando saremo a passeggio fuori casa non dobbiamo temere, lui sa di essere al sicuro ugualmente, ma se siamo in casa rispettiamo il suo spazio.
“Popò” e “puzzette”.
Terzo aspetto è quello intestinale, un bimbo appena nato può fare “popò” sei, tre, due volte al giorno, in tutta tranquillità.
Ma ci sono anche neonati che non hanno ancora maturato questo aspetto alla nascita, per cui non riescono a spingere al momento giusto e non riescono a fare “puzzette”, e questo causa loro tanti problemi e pianti inconsolabili.
Un neonato o un lattante, di un paio di mesi, non può fare “popò” una volta ogni due giorni ed essere sereno, aiutiamolo. Come?
Con dei massaggi sul pancino che creino movimento intestinale, con due dita intorno all’ombelico in senso orario, poi potremmo fargli fare dei piegamenti ed estensione prima di una gamba e poi tutt’e due.
Se poi vedete che la situazione non si sbocca e che il piccolo soffre molto aiutiamolo con una peretta, non si abituerà a questo ma vi donerà giornate più tranquille e notti più serene.
Diario giornaliero per le necessità principali di un neonato.
Per aiutarvi a comprendere meglio il vostro piccolo fatevi aiutare da un diario giornaliero in cui annotate poche cose, ma che vi daranno l’immediata visione della giornata.
Cosa scrivere sopra?
Facciamo una simulazione:
17 settembre 2017
Ore 1.00 poppata seno D ( se allattato al seno) o ml 50 Se al biberon.
Popò X
In questo modo alla fine della giornata sapremo quante poppate ha fatto, se è quante “popò” ci sono state e, se la mamma si è allontanata dal piccolo, la persona che la sostituirà avrà una visione completa della situazione.
Oltre al fatto che alla fine della settimana comprenderemo meglio anche le evoluzioni e i progressi del vostro bimbo.
Molte volte questi tre aspetti così fondamentali vengono sottovalutati, creando dei falsi problemi nei bimbi che non esisterebbero se solo fossimo più in ascolto dei nostri piccoli.
Fin dai primi giorni di vita cerchiamo di osservarli solo in questo modo potremo trovare la chiave dei loro bisogni.
Ricordiamo i tre aspetti ancora una volta: la fame per una crescita buona; il sonno per poter dare serenità alle giornate; l’intestino, con relative “puzzette” per non incorrere in dolori e “colichette”.
Buon cammino a tutte le mamme ed ai loro piccoli tesori.