Sul sonno dei neonati è stato scritto molto, tanto, di tutto e di più.

Libri con metodi severi, altri molto più “morbidi”, altri decisamente libertini.
Molte volte le mamme, durante la gravidanza, preoccupate da questo aspetto, vanno a leggere e rileggere questi capitoli più e più volte, per non sbagliare, per arrivare a fare il meglio per il loro neonato e per salvaguardare la loro salute poiché loro stesse sono vittime del sonno.

Ma qual’ è la cosa giusta, l’approccio migliore per il sonno dei neonati?

Ho visto mamme molto serene, con bimbi rilassati e felici, nel loro lettino addormentarsi con un morbido dudu’, senza problemi.
In altre situazioni invece, questo momento viene vissuto come un incubo e tale rimane a lungo, non a caso.

Mettere a letto un bimbo, anche di pochi giorni e pensare: questa notte come andrà? Quante volte dovrò alzarmi, prenderlo in braccio, cullarlo, rasserenarlo?
Questo è un aspetto molto frequente e che nel lungo tempo logora mamma e bambino.

Il mio consiglio per il sonno dei neonati è di avere per quanto possibile un approccio sereno e non pensare che se una notte è complicata lo saranno tutte quelle a venire.
Il sonno è una necessità, non si può prescindere da questa per cui bisogna averne cura e rispettarlo.

Un grande aiuto può essere quello di darsi delle regole fin dai primi giorni.

Cosa significa tutto ciò?
La prima cosa è creare un rituale, ripeto, fin dai primi giorni, una canzoncina, sempre la stessa, anche se siete stonate, il bimbo la apprezzerà lo stesso, perché è la vostra voce che gli dà sicurezza.
Oppure fategli un breve massaggio, su tutto il corpo, se avete tempo, sulla testa, o sui piedini, tutto questo lo aiuterà a rilassarsi ed a riconoscere il momento.
Mettetelo nel suo letto, anche di giorno, poiché possa lui riconoscere il posto, ritrovando dei punti di forza e di serenità.

Nel caso venga allattato al seno e si addormenti in questa posizione fate in modo che possa comunque andare al letto quando non sia pesantemente addormentato e quando lo avete adagiato rimanete con le mani su di lui per contenerlo, staccandole poi con dolcezza.
Se il vostro bimbo è nato a termine, con un buon peso e sta crescendo senza problemi, fate l’ultima poppata della sera cambiando il pannolino, ed evitate di cambiarlo durante la notte e per cui svegliarlo ulteriormente e rimandate il cambio alla poppata successiva, quella del mattino per intenderci.
Questo perché una luce accesa, seppure tenue, una salvietta imbevuta, ma pur sempre fredda, può svegliarlo del tutto e rimetterlo a dormire è più difficile.

Oggi il vostro piccolino ha due settimane, ma quando questa abitudine sarà stabilizzata intorno ai tre mesi non si addormenterà più così facilmente e voi ne pagherete le conseguenze.
Inoltre sempre di notte, come lo sentite muoversi, non correte subito con la tetta o il biberon, poiché potrebbe anche essere nella fase di sonno leggero, ma che non ha necessità di alimentarsi, per cui aspettate cercando di comprendere quale sia il suo messaggio, magari ha solo bisogno di cambiare posizione, anche in questo cerchiamo di rispettarlo.

Molte volte faccio notare alla mamma il fatto che, nonostante lo abbia più volte messo al centro della culla o del lettino, il piccolo/a sia finito nell’angolo con la testa sul bordo, questo ci fa comprendere quanto abbia bisogno di toccare con la testa o la fronte qualcosa per rassicurarsi.
Lasciamo che questo accada senza crearci problemi, lui sta cercando una sua modalità, rispettiamola!

Un altro aspetto fondamentale è comprendere quando ha sonno.

Molte volte il problema del sonno dei neonati nasce proprio dal fatto che il bimbo è troppo stanco e non riesce a dormire. Senza calcolare poi che sulla sua culla ci sono giostrine, musichette, luci di vario tipo che, anziché conciliare il sonno, lo disturbano.
Fin dal primo mese, il neonato che rimane sveglio poco dopo la poppata, che possono essere venti minuti o al massimo quaranta, va messo a riposare, altrimenti rischiamo che si stanchi al punto di non ritorno e di lì parte il pianto disperato con conseguente difficoltà a lasciarsi andare.

Qui torniamo al punto di partenza, rispettiamo il nostro bimbo e soprattutto osserviamolo, sarà lui stesso a darci dei suggerimenti ed a farci comprendere le sue necessità, se ciò non accade è perché lui stesso è entrato in confusione.
Osserviamolo dunque e lui ci darà dei suggerimenti preziosi.

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