Lo Svezzamento
Per la mia esperienza, maturata negli anni come educatrice nell’Asilo Nido della Banca d’Italia, di mamma, avendo affiancato tanti neonati ed essendo stata accanto a innumerevoli bimbi in questo periodo, mi permette forse di dare suggerimenti alle mamme per affrontare lo svezzamento.
Ovviamente sarà il vostro pediatra che suggerirà il momento, molti iniziano dal quarto mese e mezzo, altri intorno ai cinque, altri ancora a sei mesi.
Perché è un momento così importante?
Perché il bimbo passerà da un’alimentazione completamente liquida ad una semi solida, ma più ancora perché dalle tue braccia, lui sarà difronte a te e questo è un passaggio significativo per lui, e che io mi sento di sottolineare, di fronte a te e non in braccio a te.
Le linee generali che il pediatra ti suggerisce sono indiscutibilmente importanti, però tu sei la mamma e comprendi meglio di chiunque altro se effettivamente è arrivato il momento per il tuo bimbo di fare questo passo così impegnativo ed importante.
Premesso che il cucchiaino tu lo hai già inserito per far assumere le gocce di vitamine o qualunque altro tipo di liquido, puoi iniziare questa meravigliosa avventura a patto che sia pronto.
Cosa ti fa pensare che sia pronto?
Il fatto che sta seduto da solo o quasi e che quando tu stai mangiando anche lui segue i tuoi movimenti, che ti sembra che abbia ” l’acquolina ” in bocca, insomma dei piccoli segnali, ma importanti per te, per avere la conferma che il passaggio può iniziare.
Come iniziare lo svezzamento.
Come iniziare ? La prima settimana puoi fare solo la frutta indicata dal pediatra, in genere la pera, o la mela fatta cuocere in poca acqua e poi frullata con un frullatore ad immersione o con gli appositi elettrodomestici per bimbi.
Gli omogeneizzati, scelti tra quelli biologici e senza zuccheri aggiunti, li riserverei per le emergenze, quando non hai la frutta fresca o magari si va fuori per una vacanza e non si ha la voglia di mettersi all’opera.
Dopo una settimana, o anche due si può passare alla prima pappa, con brodo vegetale preparato facendo bollire due carote, due zucchine, finocchio, quattro o cinque foglie di lattuga o bieta aggiungendo poi le altre, tipo patata, zucca, spinaci in un secondo momento.
Nel brodo vegetale appunto, circa 150 / 180 ml. Si possono aggiungere a giorni alterni, crema di riso o mais e tapioca ed un goccino di olio extra vergine di oliva.
La preparazione della pappa è importante, ma più ancora è come viene presentata.
La tavola deve essere apparecchiata, un piatto, un bicchiere un tovagliolo una piccola brocca per l’acqua o comunque una piccola bottiglia di acqua, insomma devi avere tutto a portata di mano.
Un bel piatto davanti a lui o lei, in cui metterete un bel cucchiaio di pappa, quale essa sia mentre davanti a te ci sarà il piatto, quello per intenderci da cui prendi la sua pappa.
Un altro passo importante è il bicchiere, piccolo maneggevole, il mio consiglio è quello di cercare un bicchierino di vetro infrangibile tipo quelli che usano nelle caffetterie, poiché il bimbo lo possa prendere tra le mani e portarlo alla bocca da solo.
Quanto dura lo svezzamento
Dal giorno in cui inizierete lo svezzamento del piccolo prendetevi un mese per poter dire che sta andando tutto bene, questo perché non deve essere un periodo di stress e soprattutto è un passaggio, e come tale ha bisogno di essere assaporato con tutta la calma.
Inoltre i primi giorni potrebbero essere solo assaggi e finire con il latte, sia materno o al biberon, va bene così, chi di noi dopo un pranzo in un ristorante nuovo non gradisce il buon vecchio caffè o un buon dolce, ed allora perché non il latte per lui o lei.
Poi pian piano che le pappe saranno più significative e allora andrà diminuendo l’integrazione di latte.
Tranquillamente e serenamente asseconda il piccolo.
Se poi il bimbo si oppone decisamente, allora sospendi per qualche giorno o una settimana per tornare alla pappa, poiché evidentemente non era il momento.
Mai però mettere della frutta nella pappa o sulla punta del cucchiaino o mettere la pappa stessa nel biberon.
Non confondiamo il bimbo e tanto meno prendiamoci gioco di lui.
Abbiamo cura di ciò che portiamo in tavola e creiamo per lui una tavola apparecchiata poiché possa apprezzare al meglio questo momento. In fondo ci vuole davvero poco.
Un’ultima cosa, ma non certo per importanza facciamo in modo che lui possa sperimentare attraverso le mani e successivamente con il cucchiaino o la forchetta la sua pappa, poiché solo così avremo un bimbo che ad un anno mangerà da solo, ve lo assicuro.
Vedo invece troppi bimbi che ad un anno, diciassette mesi ancora sul seggiolone ed ancora imboccati come dei lattanti, senza piatto davanti, perché a dire della mamma lo butta giù in terra, o rincorsi in casa con il cucchiaio.
Tutto ciò è davvero molto triste…..!
Il momento della pappa è un momento troppo importante e determinerà il suo approccio al cibo in maniera davvero significativa ed allora rispettiamolo e curiamolo sotto tutti gli aspetti.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.